Contenuto: Dalle Lettere di Antonio e di Pacomio (IV sec.) fino al Triadon (XIV sec.), dalle traduzioni della Bibbia oppure della cosiddetta biblioteca gnostica di Nag Hammadi sino alle composizioni dimenticate in lingua originale e conosciute solo in arabo o in etiopico, non è facile determinare cosa sia in realtà la letteratura copta. Si cercherà di rispondere in qualche modo alla domanda attraverso l’analisi di testi scelti.

Scopo: Il corso intende fornire una introduzione alla problematica del tutto particolare della produzione letteraria copta per capire meglio l’originalità della cultura egiziana che si esprime utilizzando diversi idiomi di origine faraonica invece del greco e, alla fine, anche dell’arabo.

Bibliografia:

T. Orlandi, «VII. Testi patristici in lingua copta», in A. Di Berardino (ed.), Patrologia. Vol. V. Dal concilio di Calcedonia (451) a Giovanni Damasceno († 750). I Padri orientali, Genova 2000, 496-573